Iscriviti alla nostra newsletter

I principi islamici che hanno cambiato la mia vita

Share on facebook
Share on twitter
Share on google
Share on linkedin

Roma – La cultura convenzionale tenta senza sosta di persuaderci sul fatto che le più alte aspirazioni nella vita siano il divertimento, il piacere e il consumo; idealmente, sarebbe perfetta una combinazione di queste tre, mentre evitiamo accuratamente pensieri profondi e riflessioni e ignoriamo questioni morali ed etiche.

Il perseguimento di questi pseudo valori ci porta a spendere la maggior parte del nostro tempo alla ricerca della ricchezza, che poi noi, incurantemente, spendiamo in oggetti e beni di cui non abbiamo bisogno e che possono veramente danneggiarci, come il cibo in eccesso, la confusione materiale e il rumore incessante.


immagine con la scritta noise, quiet lives inside

Indirizzare le nostre vite verso il materialismo e l’auto-indulgenza non potrà mai produrre una soddisfazione durevole.  Ed è, allo stesso modo, difficile accontentarci di uno stile di vita basso, che non ci consente di sviluppare il nostro intelletto e il nostro talento e, così facendo, manchiamo l’opportunità di fare la differenza nel mondo. Questi approcci derivano da uno stile di vita privo di significato.

Per sentirci soddisfatti, dobbiamo avere un obiettivo di vita che sia più grande di noi stessi. Possiamo determinare questo obiettivo valutando quali sono i nostri interessi e le nostre abilità e immaginare come usarli al meglio per il bene dell’umanità. Inseguire un grande obiettivo, spiega Dr. Sultan Abdulhameed, fa emergere delle doti che non avresti mai scoperto di avere.

Poniti grandi obiettivi e abbandona i vizi: solo così emergerà la parte migliore di te

Ho sempre pensato che la cosa migliore della vita fosse essere in grado di fare qualsiasi cosa in qualunque momento. Ho deluso le mie aspettative credendo che inseguire il piacere e il divertimento, evitando le responsabilità e gli impegni, fosse un meritevole progetto di vita.

Ero convinta che sarei stata felice se non avessi lavorato e avessi passato le mie giornate nell’ozio totale. Passare molte serate in ristoranti di alto livello e locali con elaborati intrugli alcolici era, per esempio, tra i miei passatempi primari.

donne che bevono vino ad una festa

Ho vissuto in questa maniera per molti anni e, sebbene oggi mi sembri uno stile di vita vergognoso e ripugnante, sono grata di questa esperienza perché mi ha dato la certezza che una vita fatta solo di divertimenti è priva di significato, uno spreco totale, e che la felicità non si può ottenere in questo modo.

Anne Lamott descrive perfettamente questo fenomeno nel suo meraviglioso libro sulla scrittura, “Bird by bird”, dove, citando suo padre, afferma che

“una vita orientata al piacere è, alla fine dei conti, una vita orientata alla morte, il più grande piacere di tutti”

Suo padre, che scrisse un articolo sull’argomento, descrive come le persone nella Marin County, in California, luogo bellissimo e agiato, avessero grossi problemi con l’alcol e le droghe così come un livello altissimo di divorzi, frequenti crisi di nervi e comportamenti sessuali preoccupanti.

Egli criticò aspramente il delirio materialistico nel quale queste persone vivevano, descrivendo la disparità che le donne, in maniera più forte, avevano vissuto:

“ queste stimabili donne, mogli di dottori, architetti e avvocati…abbronzate e ben tenute, si aggiravano nei reparti dei supermercati con un guizzo di pazzia nei loro occhi”

Dal momento in cui non troviamo appagamento nel piacere o nel consumismo, vogliamo sempre di più. Siamo alla costante ricerca di una nuova maniera per intrattenerci, il prossimo ristorante da provare, il nuovo cocktail zuccherato e alcolico con cui intossicarci, l’ultimo film da vedere, abiti alla moda da provare, la vacanza estrema e così via.

È una cosa infinita. Nel frattempo il nostro tempo a disposizione sulla terra passa e i nostri sublimi talenti, le nostre facoltà mentali e le nostre capacità sono trascurate e sprecate.

Quanto tempo sprechiamo dietro le frivolezze che la vita di piacere ci impone?

L’idealizzazione della “vita di piaceri” è così forte che comporta grandi sforzi il riconoscere quanto stiamo fallendo nel pregare per avere questi falsi valori ed evitarli.

Siamo costantemente bombardati dalle pubblicità di cibo di ogni genere, quando in realtà, una dieta semplice è la cosa migliore per la nostra salute e il nostro portafoglio.

Ci lasciamo accecare da lussi superficiali per i quali volontariamente vendiamo la maggior parte del nostro tempo da impiegati , senza renderci conto che meno possedimenti rendono le nostre vite più pacifiche e godibili.

Ci affidiamo a droghe che ci curano da malattie che neanche esistono, o che hanno la loro origine in questo stile di vita avido, privo di senso, e basato sul consumo, per non parlare poi delle vacanze costose, dalle quali ritorniamo velocemente alle nostre vite comuni, molti di noi con più debiti.

Si aggiungono a questa lista anche i vestiti alla monda, i film e musica, i quali anziché elevare la nostra coscienza, ce lo abbassano di giorno in giorno.

persone che si trovano in un centro commerciale

Per le donne, la tendenza a focalizzarsi sulle cose superficiali è esacerbata dall’enfasi con la quale la società da’ importanza alla bellezza femminile.

Siamo educati a basare i nostri valori principalmente sul nostro aspetto e a spendere un’incalcolabile quantità di energia per mantenere e migliorare il nostro aspetto esteriore.

A causa di ciò, nonostante siamo certi di avere in pugno la nostra crescita e la nostra vita seguendo i nostri valori e dirigiamo le nostre energie coscientemente per raggiungere obiettivi più grandi, una larga parte della nostra vita sarà spesa a preoccuparci della nostra apparenza.

Saremo quindi anche occupati da tutte quelle attività collaterali come lo shopping, la palestra, trucco e capelli ogni giorno fino ad arrivare alla chirurgia plastica.

E dopo tutto questo, non c’è da stupirsi se ci rimane poco tempo ed energia da dedicare allo sviluppo delle nostre qualità umane, focalizzarci sulla nostra crescita intellettuale e spirituale e perseguire attività concrete e profonde.

Tutto ciò è tragico.

Le donne sono molto di più che semplici corpi e molto di più degli abiti che indossano. Sebbene sia importante stare in forma ed essere orgogliosi del nostro aspetto fisico, “ inverti le tue priorità se spendi più energie nel prenderti cura del tuo corpo che della tua anima”, scrive brillantemente Dr. Sultan.

Abbi sempre fiducia nei principi dell’Islam: essi ti spingeranno ad essere sempre migliore

Nel mezzo di questa pazzia, è un’enorme benedizione avere chiara la strada che l’Islam promuove. L’Islam enfatizza l’importanza dell’utilizzo delle nostre facoltà per scopi nobili, per sviluppare le nostre qualità umane ed essere consapevoli riguardo a come spendiamo il nostro tempo poiché di questo dono rispondiamo a Dio.

Il senso di questa responsabilità personale è centrale perché è l’obiettivo e l’approccio primario dell’Islam.

L’Islam insegna che siamo responsabili delle doti delle quali siamo stati forniti e benedetti. Non sono nostre per essere sprecate ma anzi sono la fiducia che Dio ci ha dato nell’utilizzarle al meglio per migliorare noi stessi e gli altri. Non dobbiamo sprecarle nell’ozio e non dobbiamo usarle solamente per propositi superficiali o personali.

Dr. Sultan Abdulhameed afferma che

“ il modo migliore di vivere è essere ambiziosi nel contributo 
che vogliamo dare al mondo perché, se ti focalizzi su un
obiettivo grande, incontrerai enormi difficoltà e,
nell'affrontarle, se impari a vivere secondo i giusti principi,
crescerai moltissimo”.

Dr. Sultan più avanti spiega che nell’elaborazione di una vita di continui sforzi, cresciamo sempre di più e dunque:

“ è un errore guardare ad una vita di comodità e pigrizia perché blocca ogni possibilità di crescita, si per te e per la tua vita”.

Il vero significato della jihad, come lui stesso approfondisce, è vivere sempre tesi al massimo sforzo, seguendo un cammino in salita, così come il Corano ci suggerisce nella Surat Al-Balad (8-11):

Non gli abbiamo forse dato due occhi, una lingua e due labbra? E mostratogli i due cammini? Ma lui non ha neanche provato a prendere il cammino più impervio”.

Segui sempre la strada più impervia, solo così crescerai

Nel Corano, il cammino in salita è definito come fare il massimo in nostro possesso e aspirare a fare la differenza per gli altri mentre la strada in discesa porta solo alla pigrizia e all’egoismo:

“Coloro che comprendono il buon senso del cammino impervio sceglieranno sempre di fare di più di quello che ci si aspetta da loro.

Queste sono le persone che crescono costantemente nelle loro capacità. Le persone che fanno esercizio fisico sanno che i muscoli crescono se li alleni tutti i giorni nel fare sempre di più. I muscoli devono essere allungati per far si che funzionino bene e siano forti, e potrebbe darti fastidio, ma è così che si cresce.

La stessa cosa è vera per i nostri muscoli psicologici e spirituali. Devono essere utilizzati molto per crescere”.

Io ho sperimentato la vera e profonda saggezza di questi principi coranici e posso testimoniare l’inutilità del vivere una vita di piacere ed edonismo.

Nello sforzo di seguire un percorso impervio, mi sento motivata, soddisfatta, in pace con me stessa e con Dio. Cresco costantemente e la mia esistenza è significativa e sembra giustificata, perché i doni che Dio mi ha dato sono utilizzati per scopi nobili.

In una vita di piaceri, invece, mi sento irrequieta, incerta e ansiosa; la mia vita è priva di senso e il costante e petulante sentimento che sto perdendo le capacità che mi sono state date non mi lascia mai.

È un modo orribile di vivere.

Quando ho iniziato a combattere per superare la pigrizia e l’auto-indulgenza e orientare la mia vita verso lo sforzo e i buoni propositi, mi sono imbattuta in un hadith del Profeta Muhammad (PBUH) che mi ha totalmente rimessa al mondo.  È stata una tale rivelazione che mi ricordo di averla mandata a moltissimi amici, alcuni non musulmani, che si sono infastiditi della mia email entusiastica:

“ Uno schiavo non sarà mai in grado di fare un passo avanti il Giorno del Giudizio finché non sarà tenuto conto del suo tempo e di come lo ha speso, la sua conoscenza e come l’ha usata, i suoi soldi e come li ha guadagnati e spesi  e la sua giovinezza e come l’ha passata”.

Questo chiarisce tutto. Noi siamo responsabili e rendiamo conto del nostro migliore uso dei doni che ci hanno fatto. Non possiamo sprecarli come vogliamo. Se vogliamo la conferma di quanto sia vero questo hadith, dobbiamo solo prestare attenzione a come ci sentiamo internamente quando prendiamo diverse vie di azione.

Ci sentiamo soddisfatti solamente fluttuando nella vita senza nessuno scopo, “ solamente divertendoci”? Sono certa che per la maggioranza degli esseri umani la risposta è un bel no.

Quando ci imbarchiamo in un cammino impervio, possiamo scoprire che ci sono molti ostacoli sulla nostra strada e che i nostri limiti sono monumentali e insormontabili.

Ma è naturale sentirsi così e non dobbiamo scoraggiarci. Khurram Murad, nel suo libro “In the Early hours” ci suggerisce di non assecondare questi sentimenti che possono minare i nostri sforzi e di ricordarci sempre che:

“L’Islam è divenire, non essere. Ogni giorno devi lottare per accrescere te stesso e migliorare e alla fine migliorerai”.

Mohammed

Mohammed